
Certe avventure iniziano da un sogno, coltivato per anni in silenzio, fino a diventare realtà grazie al coraggio, alla passione e alla forza di crederci. È il caso della libreria La Scala dei Sogni, nata dal desiderio di due librai, Enzo e Carlo, che hanno trasformato l’esperienza vissuta tra i vicoli carichi di storia di Port’Alba, culla delle librerie partenopee, in un progetto culturale vivo e inclusivo. Questa è la storia di chi, credendoci davvero, ha saputo trasformare una semplice idea in una scala che conduce ai sogni.

Com’è nata l'idea di aprire "La scala dei Sogni" e qual è stata l'ispirazione dietro il nome della libreria?
L’idea di iniziare quest’avventura nasce da un sogno nel cassetto da quasi 20 anni, nato dopo l’esperienza lavorativa decennale in quella zona di Napoli, famosa per essere la culla delle Librerie Partenopee: Port’Alba.
Il nome ce lo ha suggerito Massimo, insieme a Giacomo (i ragazzi della Libreria Port’Alba), due dei tanti che ci stanno accompagnando in quest’avventura, ed è nato da una chiacchiera analizzando i nostri cognomi: La Sala… Scala… La Scala… dei sogni, e potete immaginare perché.
Quali sono state le principali sfide incontrate durante l'apertura della libreria e come le avete superate?
Sicuramente aprire la settima libreria nel paese di Pomigliano d’Arco ha avuto le sue difficoltà, soprattutto per la resistenza in collaborazioni, troppo spesso mal interpretate. Ma è bastato portare le nostre idee originali e diverse per avere un buon ed esaustivo riscontro di pubblico”.
In che modo "La scala dei sogni" si distingue dalle altre librerie della zona e quale atmosfera desiderate offrire ai vostri clienti?
Prima di tutto, accessibilità per tutt* e diritto alla cultura come mood di base. Accoglienza, cordialità, atmosfera familiare: questi sono i commenti maggiormente ricevuti, anche sui nostri social, in questi primi nove mesi di apertura. E siamo solo all’inizio.
La libreria dedica particolare attenzione alla letteratura LGBTQIA+. Qual è l'importanza di promuovere questo genere letterario e come selezionate i titoli da proporre ai lettori?
L’attenzione alla letteratura LGBTQIA+ è dovuta soprattutto all’esserne parte, ma non solo. L’essere una coppia gay, in vista e in commercio, soprattutto conosciuta e riconoscibile, ci permette di far affrontare il tema per qualsivoglia motivo: curiosità, conoscenza, aiuto ma pure per il semplice “nciucio di quartiere”. L’importante è che se ne parli.
Oltre alla vendita di libri, organizzate eventi o incontri dedicati alla comunità LGBTQ+? Se sì, quali sono stati i più significativi?
Primo è stato l’incontro con Alessio Avellino, e il suo primo romanzo “(Non) è stata colpa mia”, che ha colpito cuori e coscienze. Poi è stata la volta di Christian Coduto e il suo romanzo “Tra di noi”, storia d’amore dai traumatici ed inaspettati risvolti. E ultimo, ma solo in ordine di tempo, in occasione degli 80 anni della Liberazione dal Nazifascismo, Antonio Mocciola e il suo “Adolf prima di Hitler”, storia sulla relazione, mai dichiarata, amicale e non solo, oggi la chiameremo “bromance”, tra Hitler ed il suo amato August. E altri arriveranno già da maggio per i mesi dei pride.
Come percepite la risposta della comunità locale alle vostre iniziative e alla promozione della letteratura inclusiva?
Pomigliano ha una buona cultura LBTQIA+. Molti maestri tammorari appoggiano la causa, rinomata la juta dei femminielli a Montevergine, a cui partecipiamo anche grazie all’Associazione A ’Sunagliera, anche loro Pomiglianesi. La cittadinanza, inoltre, ci sostiene soprattutto per il nostro modo di spiegare e porre la questione diritti e inclusione”.

Quali sono i vostri obiettivi futuri per "La scala dei sogni" in termini di espansione, eventi o collaborazioni?
Non potendo collaborare con realtà di simile settore, abbiamo decisamente virato su altro. Oltre a collaborare attivamente sul sociale locale, collaborando con varie Associazioni soprattutto per eventi benefici, cerchiamo di unire la cultura e la lettura a ogni ambito e aspetto della vita di ognuno; quindi collaboriamo con palestre, pasticcerie, aziende apicoltrici, barbieri, parrucchieri, lounge bar, partecipiamo a concorsi letterari, fiere, e altro ancora. Tutto può e deve diventare cultura per tutti.

In che modo la vostra passione per i libri ha influenzato la creazione della libreria e come cercate di trasmettere questo amore per la lettura ai vostri clienti?
Più che passione è la nostra voglia di essere librai che viene trasmessa soprattutto per le nostre scelte espositive ed editoriali, grazie alle quali abbiamo già creato gruppi di lettura per adulti e bambini, sempre pronti a nuove iniziative e novità editoriali.
Cosa ne pensate dell’intelligenza artificiale nel settore dei libri?
Due parole: da vietare!
Che progetti futuri avete?
Per il futuro, soprattutto grazie agli eventi recentemente fatti, tra i quali spicca l'essere stati organizzatori della I edizione del Festival del libro e dell’editoria “CASTELLO DI CARTA” a Somma Vesuviana, ed essere stati parte degli eventi del COMICON 2025 col nostro stand come libreria esclusiva dell’Area Young, ci sono tante novità in tutta la Regione, ma casa nostra resta sempre Pomigliano e la maggior parte di novità saranno organizzate qui.