
Dal 23 aprile al 31 maggio ritorna Il Maggio dei Libri
Dal 23 aprile al 31 maggio, ritorna la campagna “Il Maggio dei libri”, rassegna organizzata dal Centro per il libro e la lettura al fine di promuovere la lettura in tutti gli ambiti sociali e cercando di incuriosire anche i non lettori.
Proprio per celebrare il valore sociale del libro e l’importanza della lettura, come ogni anno si può contribuire al già ricco calendario di incontri, presentazioni, letture collettive, laboratori tematici e workshop vari, con l’organizzazione di attività che possono essere registrate sul sito https://ilmaggiodeilibri.cepell.it/registrazione. Possono iscriversi scuole, biblioteche, Enti locali, festival letterari, librai e persino realtà culturali italiane all’Estero.
Quest’anno, la rassegna è arrivata alla quindicesima edizione. Tema è Intelle(g)go, gioco di parole pensato per valorizzare l’importanza della lettura come educazione del pensiero e spinta alla riflessione e allo spirito critico. Tre le aree tematiche: Intelle(g)go… dunque sono, Intelle(g)go… dunque sento, e Intelle(g)go… dunque faccio. In questo modo, si esplorano i generi letterari e le varie funzioni della lettura. Questo leitmotiv si riflette anche nell’immagine scelta per quest’anno, un’opera di Stefano Dorigo.
La scorsa edizione de “Il Maggio dei Libri” ha riscosso un grande successo: 1 milione di partecipanti e 15mila attività. Una nutrita partecipazione ma, soprattutto, una diffusione capillare. Così come suggeriva il tema scelto “Se leggi ti lib(e)ri”, la chiave di lettura è stata la libertà di conoscere, creare e sognare.
Ha anche travalicato i confini nazionali, grazie alla campagna del Ministero degli Affari Esteri, l’incontro Scilla e Mediterraneo, curato da Taobuk- Taormina Book Festival, e la 29esima edizione del Salone Internazionale dell’Editoria e del libro a Rabat.
Una iniziativa che porta a grandi riflessioni. Grandi vs piccoli editori
Nel nostro Paese, il settore editoriale è suddiviso in grandi, medi e piccoli editori, che subiscono maggiormente le fluttuazioni del mercato del libro. Nei primi dieci mesi del 2024, si è registrato un calo del -1,1% nel valore delle vendite, con una perdita di 12mila euro, e un -2,1% delle copie, con 1,7 milioni di acquisti in meno. I grandi gruppi editoriali resistono e, anzi, fatturano un +0,3%, con una quota di mercato che arriva al 53,3%, contro quella degli editori medi e piccoli che si fermano quindi al 46,7%. In aumento gli acquisti nelle librerie fisiche, e un calo di quelli online.
Questi dati, raccolti da NielsenIQ-GfK, sono stati discussi alla Fiera della piccola e media editoria Più libri più libri, lo scorso dicembre a Roma. Lorenzo Armando, presidente del Gruppo Piccoli editori di AIE, ha dichiarato: “I piccoli editori necessitano di efficaci politiche industriali per sostenere le loro proposte di mercato. La filiera deve garantire la coesistenza di piccole e grandi realtà editoriali, soprattutto per i lettori”.
I dati del 2024 sulla lettura
Secondo un’indagine condotta dall’Osservatorio dell'Associazione Italiana Editori, in Italia si legge sempre di meno. I dati rilevati da Pepe Research, dimostrano che gli italiani vi si dedicano in maniera sporadica. Il tempo medio è passato da 3 ore e 16 minuti del 2023, a poco più di due ore del 2024.
La percentuale di persone fra i 15-74 anni che hanno letto un libro o ascoltato un audio book, è scesa al 73%. Anche il libro stampato, a quanto pare, sta perdendo la sua attrattiva, forse soppiantato dalla praticità degli E-book: i lettori sono il 66% della popolazione, contro il 68% del 2023. Esistono dati relativi alle regioni: secondo quanto riportato da NielsenIQ-GfK, c’è una forte discrepanza fra Nord e Sud. Da gennaio a ottobre 2024, la percentuale al Nord-Ovest era del 35,8%, il 22,2% nel Nord-Est, 22,7% al Centro, e il 19,3% al Sud e Isole.